giovedì 30 agosto 2012

Seduta Stante


Una volta mi hanno regalato un libro che era stato scritto appositamente per essere letto in bagno. Dentro c'erano un mare di cazzate aneddoti e curiosità varie raggruppate tra loro in modo che corrispondessero alla lunghezza della “pratica da espletare”. Il tutto guidati da una piccola icona raffigurante un rotolo di carta igienica: da un rotolo – pratica veloce, fino ai tre rotoli-sei a casa solo e nessuno rompe le balle.
In generale un libro dimenticabile ma avevo un incipit notevole:
“Il mondo si divide in due: chi legge in bagno e gli altri”
A casa mia “gli altri” sono sempre stati pochi, l'ho detto spesso. Praticamente nessuno. A parte mammà, che non so nemmeno se in bagno ci vada, visto quanto è sempre indaffarata.
Il problema è quando le culture si incontrano... il rischio intolleranza è sempre in agguato. Nella fattispecie Silver maldigerisce il fatto che io sia un waterlettore. In casa sua erano in sei, con un solo bagno (noi abbiamo raggiunto picchi di 3 bagni in 5, contando i servizi del laboratorio di mamma).
Credo che fosse impensabile occupare il bagno più dello stretto necessario.
Ora si tratta di trasmettere ai figli una cultura. Tolto il pannolino si inizia ad usare il water... che si fa?
La pedagogia viene in mio soccorso. Per abituare i bimbi a stare seduti sulla tazza (o sul vasino) uno dei suggerimenti è farli perder via con dei libricini.
Per cui in bagno da noi hanno già preso posto sull'apposito sgabellino le letture preferite, per essere consultabili a bisogno (nel vero senso del termine).
In ordine cronologico di preferenza (cioè dal primo che hanno iniziato a leggere sulla tazza ad oggi):
  • La Fattoria” di Matt Wolf: per la presenza di un paio di immagini di “tattoe” che li hanno conquistati.
  • Il Bosco” di Tony Wolf: (ma son fratelli tutti sti Wolf?)
  • La primavera: non mi ricordo di chi. Però sempre per il trattore.
  • Marvel Comics, The Avengers: le 7 giornate di Fury. Sono innamorati di Thor (Tol), Hulk (Hukkk, con l'h aspirata) e Ironman (aiomemme).
  • Marvel Comics: Ultimate Spiderman (omoagno): belli 'e papà.
Insomma, li sto tirando su bene, credo. 
Silver è anche contenta perchè, in questo modo, in bagno li porto io (lei non sa rispondere a domande sui superpoteri di Ironman). 
E già pregusto la visione invernale sul divano di qualche fumettone cult. 
Essere papà sta iniziando a piacermi.  E oltretutto, con due bagni, si può anche leggere con una certa serenità 

martedì 28 agosto 2012

Welcome Back


Avete mai la sensazione, il primo giorno di rientro dalle ferie, che sia passato molto tempo da quando siente rientrati al lavoro?
A me succede quasi sempre, verso le 10 del mattino del lunedì. Anche dopo i week end.
Quest'anno prima, alle 9,30.
La spiegazione me la sono data. Anzi, ne ho più di una:

Pulito casa nuova
Riempito scatoloi
Smontato mobili
Caricato mobili
Scaricato mobili
Montato mobili
Svuotato scatoloni
Riposto cose su scaffali e mensole
Ripulito casa nuova
Ripulito casa vecchia
Andato all'Ikea
Sbagliato a comprare mobili Ikea
Montato mobili Ikea
Imboccato piccoli
Addormentato piccoli
Tamponato notti insonni causa ambientamento
Preparato tavole per amici
Spreparato tavole
Pulito casa
Aggiustato gomme della bici
Fatti giri in bici
Cambiato corde alla chitarra
Suonato la chitarra
Consolato pianti
Patito il caldo
Visto la prima pioggia dalla finestra della cucina
Attaccato quadri
Mangiato pizza
Ricominciato a dormire

giovedì 23 agosto 2012

Il gioco dell'Oco

In vicentino l'oco non è solo il maschio dell'oca, è l'oca. Chissà perchè viene chiamata al maschile. Il plurale fa ochi.
Sia il maschile che il femminile vengono usati anche per connotare bipedi tendenzialmente più alti di statura e, almeno stando al vecchio zio Darwin, più evoluti .
Se però "oca", in dialetto veneto come in italiano, si riferisce a donne, magari belle ed appariscenti ma non particolarmente sveglie, "oco" significa "mona". 
Ah, anche "mona" è dialetto...
Si insomma, una persona sempliciotta e piuttosto facile da fregare. 

Oggi vi propongo un gioco: Il gioco dell'Oco o giro dell'Oco
occorrente:
Un oco. Nello specifico sono io, che mi illudo che alcune situazioni vadano immediatamente bene, senza incazzature inutili e senza assurde procedure.

Una o più utenze da attivare. Due esempi assolutamente a caso: Acqua e Luce

Un cartellone con un tot di caselle numerate: Numeri a piacere, siamo in Italia

Un dado: non due, mi raccomando, potreste trovarvi davanti ad alquanto improbabili progressioni nel percorso.

Regolamento: tirate il dado e avanzate del numero di caselle corrispondenti. Facile no? Poi leggete sulla casellina cosa dovete fare. Beh? Di continuo, fino allo sfinimento al raggiungimento del traguardo

Partita 1:
tiro il dado e mi esce 1. Chiamate il call center dell'Enel.
Chiamo. Ritiro il dato: 1. Compilate, stampate e spedite via fax il modulo che vi hanno inviato. Ritiro il dado: 3 (beh, dai!). Il tecnico uscirà per un sopraluogo (ed in effetti esce). Ritirate il dado: 1. State fermi sei mesi senza avere notizie.
Passati i sei mesi ritiro il dado: 1 la vostra documentazione è stata persa, ritornate alla casella numero 1.

Partita due:
Tirate il dado: 1. Recatevi allo sportello di Acque Vicentine. Ritira: 1. Un tecnico verrà sul posto al più presto, restate fermi 90 giorni.
Passati i 90 giorni, ritiro il dado: 1 La vostra pratica non ci risulta, torna alla casella 1 (che nel frattempo è cambiata, c'è scritto: bestemmiate di gusto).
Ritira il dado: 1. Se alla quarta madonna il tecnico non è ancora uscito, scrivete una mail al giorno a caso a tutti gli indirizzi che trovate sul sito (giuro che l'ho fatto).
Ritirate il dado: 6 (ellapeppa!). Sopraluogo e contatore in un sol colpo, acqua chiusa per mancanza di un raccordo. State fermi 15 giorni.
Ritirate il dado (dopo 15 gg, neh!): 1 il raccordo arriva e l'acqua pure (ma non ditelo a nessuno che prima dovreste attivare l'utenza).
Ritirate il dado: 1. Lo sportello non può attivare l'utenza perchè il tecnico non ha ancora inserito i dati del vostro impianto sul portale. State fermi un numero imprecisato di giorni, nel frattempo provate ad andare avanti con la partita precedente.


lunedì 20 agosto 2012

Nea selvàdega tèra (Into the Wild)


Non è che prima si abitasse a Manhattan. E neppure a Londra. Manco a Vicenza per dirla tutta.
Esteriormente, così, a prima vista, i paesi che ci hanno ospitato negli ultimi 7 anni della nostra vita, quella passata insieme, non sembrano così diversi l'uno dall'altro. 
Però qualche differenza si inizia già a percepire. 
Intanto non si raggiunge a piedi quasi nulla, fatta eccezione per la chiesa e le prove di canto (ma solo perchè sono sempre al loro posto e ci siamo avvicinati noi).
Minimo minimo serve la bici. Questo per persone mediamente fuori dorma come noi, beninteso.
Poi non ci sono rumori di vicinato: a parte i suoceri, unica famiglia veramente confinante, che la settimana scorsa erano in vacanza, la prima casa abitata è a 50 metri. Non è tanto, è vero, ma se sei abituato al condominio un po' di differenza la noti.
E poi, qui, a nove chilometri e seicento metri dalla precedente abitazione, la natura lancia qualche segnale più forte e più chiaramente percettibile.
Sèmo in campagna” mi ha detto mia cognata quando ho fatto notare questa differenza.
Vado ad elencarli, che è più facile rendere l'idea:

Rospo: Ieri se ne girava tranquillamente per il portico, quasi fosse lui il padrone di casa. Ho proposto a Marichan di baciarlo per vedere se diventava un bel principe ma la bimba, che non si concede facilmente (orgoglio 'e papà), ha cortesemente rifiutato.

Grilli e cavallette: pieno così. Si sentono cantare e non è raro vederseli girare per casa. Avete mai fatto caso al rumore che fanno i grilli e le cavallette quando saltano? Non fanno proprio boing, fanno più sdeng. O forse è solo il rumore dell'atterraggio sulle pareti di legno che “canta da vodo” come si dice da queste parti. 
 
Massacavalo: lett. Ammazza Cavallo, non credo che si possa tradurre in italiano (la “l” quasi non si pronuncia, oppure provate a pronunciarla tirando su la saliva e avrete una perfetta pronuncia vicentina). Il massacavalo può essere cose diverse: dalle mie parti (9,6 km a sud) era un grosso moscone verde il cui morso, dicevano, facesse malissimo. Non ne vedo da anni. Qui lo stesso nome è dato a due non meglio specificati esseri: uno è un apone gigante e pelosetto dal ronzio insopportabile. L'altro è un isettone che sembra formato da due api nere unite da un filetto giallo con le lunghe gambe, sempre gialle, a penzoloni. Da noi questo veniva chiamato “gravolon”, chissà quel'è il suo vero nome?. Comunque abbiamo visto tutte e tre le specie. Abbiamo anche fatto una battuta di caccia notturna: i bimbi non si rendono conto che quelle cose pungono e continuano a stuzzicarle. 
 
Paveja (j, come juventus): è la farfalla notturna. Questa c'era anche negli altri posti. Ma qui ce ne sono centinaia, giuro. E non vi dico la varietà di colori e dimensioni. L'ho eletta insetto più stupido dell'universo. Chissà a che cazzo serve? È brutta, insulsa, al mattino le trovi tutte morte sul pavimento... mah?!

Scarbonasso: anche qui avrei difficoltà a tradurre. È un serpentello tutto nero come il carbone (da cui l'appellativo dato dal popolo veneto). Teo, il precedente proprietario del terreno (diciamo che la sua cuccia era proprio dove ora è la cucina), lo ha stanato da sotto un mucchio di tubature che servono per irrigare i campi dopo mezz'ora di abbaiare furioso. 
 
Orbeteo: non so se esiste in italiano, orbettino (sono pigro per andare su wikipedia, perdonate). È un serpentino cieco, verde. Innocuo anche lui, come l'amico di colore prima descritto. Fa schifetto a vedersi, nulla più.

Ma la cosa che più mi manca è internet. Si sta anche benino, senza, a dire il vero. Ma se serve sono cazzi. Se passate di qua potreste vedermi sotto casa dei miei suoceri che, appoggiato al muro sotto la finestra della camera che fu di Silver, cerco di connettermi al loro wifi. Di frodo, come un moderno, tecnologico e sfigato Romeo in sovrappeso:
Sono volato sopra questi muri con le ali dell'amore,che
nessun limite d pietra potrà chiudere la via della passione.
Tutto ciò che amore cosa è lecito dell'amore.
I tuoi parenti non sono un ostacolo per me.”
Certo che un modem da cristiani se lo potevano pure comprare....

lunedì 13 agosto 2012

Di latitanze, transumanze e nuove residenze

Si, ecco.
Latito un po' dalla rete.
Ma è per una buona causa: stiamo "perfezionando" il trasloco. Fico, no? "Perfezionare".
Un modo come un altro per tirarsela e dire che abbiamo fatto un patto con il diavolo: oltre all'anima abbiamo regalato anche qualche anno di vita in cambio di piantarla una volta per tutte di traslocare.
Ma ne è valsa la pena.
Oggi è arrivato il gas (peccato, andare a scrocco dai vicini stava iniziando a piacermi). Ci siamo quasi.
Qui sotto il prodotto finito.
E poi un esperimento: come la si vede entrando dalla porta principale, così, per invitarvi idealmente a casa mia.
Che poi se passate davvero mi fa anche piacere...
Buon Ferragosto...
Tornerò.

martedì 7 agosto 2012

Come noi bambini, tu sei tanto piccolin, Pannolin, Pannolin, viva Pannolin!!

Da quando Silver ed io siamo diventati genitori la nostra vita è scandita dalle "stroppe". Anzi, più correttamente, è scandita da una serie di "Appena imparano a .... tiro su na stroppa".
Riempite lo spazio vuoto con una qualsiasi tappa evolutiva di vostro figlio ed il gioco è fatto.
Ah, si! Stroppa è in modo piuttosto grezzotto di chiamare la sbornia qui da noi.
È assolutamente superfluo, spero, sottolineare che ad oggi Silver ed io non abbiamo mai festeggiato questi importanti momenti buttandoci sull'acqua di fuoco.
Questo finora, almeno.
Ora ci siamo cimentati nell'ultima impresa, quella davvero tosta: lo spannolinamento simultaneo dei gemelli.
Missione ardua ma fondamentale per una migliore salute delle nostre articolazioni superiori e per estromettere definitivamente dal bagno il Merdamix, il cestino dei pannolini che ha più o meno le dimensioni di C1P8, il robottino di Star Wars che sembrava un bidone aspiratutto.
Maria, che non ha mai perso occasione di far pesare senza volerlo la sua precocità ai due fratelli minori, in due giorni aveva completato il suo percorso.
Con i Terrible Twins, invece, proprio non va.
Abbiamo iniziato qualche tempo fa ad abituarli a stare sul water al mattino appena alzati, con notevole impatti sulla tempistica mattutina; io mi ero rassegnato ad usare il bagno al lavoro perchè a casa non c'era più tempo.
La missione ha priorità assoluta. 
Ora, con 15 giorni di vacanza, i tempi per arrivare al bersaglio sembrano esserci tutti. Chi non arriva sempre a bersaglio sono proprio Pee e Moe. Vi risparmio i particolari più scabrosi.
Conoscete la Urinoterapia? È una terapia non scientifica ma che pare avere buoni risultati soprattutto sulle malattie della pelle (anche ustioni e lesioni) attraverso impacchi e bagni di urina.
Non ci ho mai creduto tanto, ma se i gemelli non miglioreranno in fretta, potrei diventare un vero esperto. L'unica cosa che rimane da capire è se è sufficiente farmi pisciare sui piedi una o due volte al giorno.
Si accettano consigli... poi vi aggiorno se sono serviti. 
Ah, la stroppa, stavolta, ce la tiriamo su sul serio

Ringrazio davvero di cuore tutti gli amici che mi hanno asseganto premi. Li cito nella speranza di non dimenticare nessuno (fatemelo notare, eventualmente. Non è cattiveria, è demenza)
Il mio super papà, Peggy Lyu, erReMBi
grazie davvero a tutti. Perdonatemi se non continuo la catena, sono un po' di corsa, col trasloco e tutto. Ma è bello essere apprezzati. Fa bene alla pelle.



mercoledì 1 agosto 2012

Papàlimpiadi


Siamo sul pezzo. Ci siamo gustati la cerimonia di apertura (pluralia maiestatis, visto che Silver e Marichan, che volevamo iniziare alle meraviglie dello sport, si sono addormentate praticamente subito) delle Olimpiadi di Londra. Tutto questo sport mi ha sempre esaltato, eccezionale. Inutile dire che, da ragazzo, ogni giornata olimpica veniva chiusa in giardino a tirare di scherma con le assicelle di legno, a correre in strada i 100 piani, a rotolarsi per terra con la lotta greco-romana.

E ora?
Ora l'esaltazione è la stessa ma gli sport sono per forza di cosa da personalizzare.
Di seguito un elenco di discipline olimpiche tipiche dei genitori. Se siete d'accordo le invio al CIO (che per l'occasione sarà ribattezzato Ciò, alla veneta).


SOLLEVAMENTO PESI
Un genitore ha la braccia toniche. Non c'è dubbio. La preparazione è meticolosa: si inizia quando sono piccoli piccoli, sui 3 kg. Poi, via, si aggiunge un chilo al mese per qualche tempo, poi il trend si riduce ma, se siete fortunati, potreste trovarvi nel giro di due anni a fare parecchie alzate al giorno di pesi di 10-12 chilogrammi alla volta. Vince chi si disintegra le braccia per ultimo.

GINNASTICA ARTISTICA
Prendiamo un esercizio base: il cambio di pannolino. Quante contorsioni ed acrobazie richiede un'operazione apparentemente così semplice? C'è forza (i sollevamenti di cui sopra) e coordinazione. Togli il panno, tieni le gambette aperte, no amore non mettere le dita nella merda, alzalo, lavalo, cristo ho scordato l'asciugamano, girati prendilo, occhio a non gocciolare in giro... eccetera.
Vince il più veloce. Occhio però, è ad alto tasso di infortuni.

TIRO AL BERSAGLIO
Solo per i più coraggiosi: il lancio del pannolo ripieno a centrare il cesto del Merdamix*

SCATTO – VELOCITÀ – CON O SENZA OSTACOLI
I bimbi hanno una caratterstica: lì, dove si annida lo sporco più sordido, lì dove il porfido non drena la pioggia, lì dove c'è una scala sensa protezione, loro ci andranno. Ci andranno, matematico. Anche se lo sai, non riuscirai a prevenirlo. A quel punto devi produrti in uno scatto che manco il Ben Johnson bombato dei tempi d'oro. Certo, non devi correre per 100 mt, in compenso devi riuscire a frenare prima di sfracellarti e anche ad afferrare il pupo al momento giusto. Secondo me Bolt non ce la fa.

CICLISMO
Sono previste due specialità: “Equilibrismo endurance” e “Carrettino radical chic”.
La prima delle due si fa con i seggiolini classici. Se hai solo un figlio lo metti dietro e devi solo stare attento a non fare le penne come i tamarri con il Ciao negli anni '80. Se ne hai due la faccenda si complica. Fare strada con le gambe larghe non è comodissimo anche se le vostre pudenda saranno sempre ben ossigenate. Ma il livello estremo di difficoltà è quando i pargoli si addormentano. Allora andare in bicicletta diventa davvero disciplina olimpica. Uno che ti pisola sul braccio e l'altro che ti immobilizza la schiena.
La seconda specialità è girare con il carrettino. Le difficoltà principali sono due: riuscire ad entrare ed uscire da quelle stramaledette transenne delle piste ciclabili e resistere dallo sfanculeggiare tutti quelli che ti dicono che secondo loro quel trasportino non è affatto sicuro.


Ma adesso ditemi voi... che altre specialità proponiamo al buon vecchio Jacques Rogge?